Dieta

Dieta a intermittenza: come funziona e cosa mangiare

Scropiamo cosa mangiare e come funziona la dieta a intermittenza, in cui si alternano ore di digiuno, ad ore di sana alimentazione

La dieta ad intermittenza si basa sull’idea di creare un lasso di tempo di digiuno tale da incidere sul bilancio calorico complessivo e, soprattutto, sul metabolismo ormonale.

Come funziona la dieta a digiuno intermittente

Innanzitutto bisogna cambiare completamente le proprie abitudini e riorganizzare i pasti in modo che ad alcune ore in cui si può mangiare normalmente, segua un periodo di digiuno.

Grazie a questa condizione di digiuno si ottiene una calma insulina totale e un importante incremento della somototropia, l’ormone della crescita detto anche GH.

Questo ormone oltre a favorire l’ipertrofia, facilita la lipolisi necessaria al dimagrimento e quindi permette di migliorare la composizione corporea.

Ovviamente gli altri pasti non si possono consumare in totale libertà e per ottimizzare i benefici di questa dieta è necessario integrarla con la giusta attività fisica.

Tra gli altri benefici della dieta ad intermittenza vi sono un più veloce rinnovamento cellulare, valori più bassi di colesterolo cattivo LDL, un intestino più sano e un più veloce consumo dei grassi in eccesso.

I pasti vanno consumati ad orari prestabiliti e in base al proprio stile di vita si possono decidere la suddivisione delle finestre temporali e quale versione di digiuno intermittente seguire.

I metodi principali di Dieta a intermittenza

Esistono diverse versioni di questo stile nutrizionale, ognuna con le sue caratteristiche più o meno adatte ai vari stili di vita, orari di studio o lavoro, allenamenti etc.

Digiuno intermittente 16/8

Il 16/8 è una delle forme più comuni di digiuno intermittente e prevede, appunto, 8 ore in cui si può mangiare e 16 di digiuno.

Lo stesso concetto vale anche per le formule 18/6, 15/9, 14/10 e 12/12, queste varianti permettono un miglior adattamento in base alle abitudini di ciascuno.

Il consiglio è ovviamente quello di organizzarsi in modo che la fase di digiuno comprenda le ore di sonno. Importante è anche mantenere la medesima organizzazione per la maggior parte del tempo.

Digiuno a giorni alterni

Digiuno a giorni alterni o “Eat Stop Eat” prevede che si può mangiare per un giorno intero, ma il giorno seguente si può assumere solo il 25% del fabbisogno giornaliero abituale.

Dieta Fast

La dieta fast o 5:2 prevede che due giorni consecutivi alla settimana si assumano solo circa 650 Kcal e in questi giorni è importante prediligere alimenti integrali, ricchi di proteine e molte verdure.

Gli altri cinque giorni si può, invece, mangiare normalmente.

Dinner Cancelling

L’idea di base di questa versione è quella di saltare la cena. L’ultimo pasto della giornata va saltato per due o tre giorni alla settimana, anche qui si crea un lasso di tempo di digiuno di circa 14 ore.

Anche di questa versione esistono alternative, si può infatti decidere di saltare la colazione o il pranzo al posto della cena, in base alle proprie preferenze.

Cosa mangiare quando si segue la dieta a intermittenza

La base, come in ogni dieta, è quella di seguire un’alimentazione equilibrata, sana e bere molto anche nelle ore di digiuno.

Vanno evitati, anche quando si può mangiare, junk food, dolci, fritti e alcolici, altrimenti tutti i sacrifici saranno vani.

Bisogna sempre variare i prodotti che si consumano, prediligere cibi di qualità, limitare gli zuccheri semplici ed evitare alimenti preconfezionati e ricchi di conservanti.

I pasti devono quindi essere bilanciati, ricchi di verdura e frutta, meglio consumare cereali integrali, legumi, pesce, carni magre e grassi sani.

 

Jessica Pignatelli

Laureata in Organizzazione Aziendale, appassionata di moda, sport e viaggi e incapace di fermarsi. Sempre pronta a imparare e sperimentare cose nuove, approfondendo la formazione in digital marketing consolida anche l'amore per la comunicazione e la scrittura.

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