Bellezza

Voglia di farsi un piercing

Cosa è bene sapere quando si ha voglia di farsi un piercing? A cosa fare attenzione per scegliere il professionista migliore possibile? Quali parti anatomiche possono essere interessate? Scopriamolo

È una paura soprattutto delle mamme. Un figlio, un giorno arriva e ti dice “mamma vorrei farmi un piercing”, ma tu non sei preparata. Nessuno lo è. Quindi temporeggi, nell’attesa o che gli passi di mente, oppure che arrivi qualcuno a dirti “glielo faccio io, senza rischi e conseguenze”. Ma nessuno verrà mai da voi a proporsi come piercer di fiducia, quindi come ci comportiamo di fronte alla voglia di farsi un piercing?

Un body piercing è un foro praticato in una qualunque parte superficiale del corpo, nel quale si inserisce metallo, osso, pietra o altro materiale ornamentale o di ritualità. È una pratica antichissima e in molte parti del mondo considerata sacra. Dalle nostre parti è soprattutto decorativa, come i tatuaggi, e ad appannaggio dei più giovani. Pensate che nei popoli antichi, il piercing contraddistingueva i ruoli sociali nelle tribù. Risale addirittura alla preistoria.

Dove farsi un piercing?

Come abbiamo già detto, qualunque parte del corpo è utile per farsi un piercing, purchè sia superficiale. I più famosi, e meno temuti, sono quelli all’orecchio, all’ombelico e al naso. Quello all’orecchio è il più famoso e uno dei più antichi, ma negli ultimi anni ha assorbito la variante del dilatatore. Il piercing all’ombelico è molto gettonato, soprattutto perchè i gioielli adatti allo scopo sono molto belli da vedere.

Negli ultimi 20 anni sono saliti alla ribalta i piercing al sopracciglio, alla bocca e alla lingua. Soprattutto quest’ultimo è molto in voga tra i giovani che lo apprezzano anche durante le pratiche sessuali. Fa male? Certo alcuni sono più dolorosi di altri, ma per un soggetto con una bassissima soglia di sopportazione qualche fastidio ci sarà sempre.

E quelli più strani? Altrettanto famosi rispetto ai precedenti abbiamo il piercing al capezzolo, alla nuca e ai genitali. Mentre il primo è palesemente ripreso da antichi rituali indigeni, gli altri due lo sono altrettanto. A parte la piccola simpatica parentesi, tutti i piercing sono derivazione di pratiche molto più antiche, persino quello vaginale, che in alcune parti del mondo si dice venisse praticato per applicarvi oggetti che tintinnavano al movimento.

Piccola curiosità: si racconta che alla corte di Isabella di Baviera andasse di moda portare i seni di fuori e decorarli con rossetti, anelli e altri gingilli che ne aumentavano la desiderabilità.

Industrial Piercing

L’industrial Piercing è un particolare tipo di perforazione doppia dell’orecchio: in pratica l’intervento consiste nel bucare la cartilagine in due punti allineati, e di applicare un lungo dispositivo che connetta entrambi.

Il nostro parere? Bello ed essenziale, di facilissima guarigione ed adatto un pò a tutti. Magari vostro figlio potrebbe farsi un piercing così.

Medusa Piercing

Un altro tipo particolare di piercing ma ugualmente bello ed essenziale; è praticato sul labbro superiore nella parte sottostante il cavo nasale. Anch’esso di facile guarigione, ha solo la spiacevole conseguenza di rimanere sul viso nel caso in cui si voglia toglierlo.

Consigli evergreen per il primo piercing

Farsi un piercing è vincolante: se non siete convinti non fatelo sulle parti esposte del viso e scegliete sempre con decisione la parte da trattare; ricordatevi che la cicatrice, anche se piccola, rimane. Scegliete sempre professionisti che abbiano conseguito una specializzazione per questa attività; come per i tatuatori, per fare il piercer serve abilitarsi. Verificate che tutto il materiale sia a norma e che il professionista sia davvero abilitato. In ultimo, non scoraggiatevi mai. E se vostra madre è restia, prima di arrabbiarvi aiutatela a documentarsi, spesso è solo questo che manca.

Federica Benedetti

Digital designer and brand curator con la passione per storia, funzionamento e riproduzione (a mano libera, su carta e in digitale) di tutto ciò che osservo. Prediligo il lavoro in team e sono sempre bendisposta al confronto di idee dal quale traggo ispirazione e insegnamento. Ho lavorato e lavoro da anni a contatto con il pubblico e mi auguro di poter continuare a comunicare agli altri le mie idee, non solo a parole ma con l’illustrazione, la fotomanipolazione, la post-produzione e tutte le tecniche rappresentative che approfondirò. Vorrei anche essere un ingegnere, ma questa è un'altra bio.

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