Crescita personale

Cosa significa diventare antifragili

Letteralmente il contrario della fragilità, l'antifragilità ci viene in soccorso quando la resilienza non basta più. È il periodo in cui viviamo che ci chiede di reagire agli imprevisti e agli scossoni della vita arricchendoci, diventando migliori. Cosa significa diventare antifragili?

Non si tratta solo di capire cosa significa diventare antifragili, si tratta di capire come è possibile far propria l’antifragilità. Quella che a primo impatto può sembrare solo qualcosa in più da imparare, ai giorni nostri è invece una lezione fondamentale.

Ad oggi, essere robusti e resistenti agli urti della vita non basta più. E non basta più nemmeno essere resilienti, dato che la resilienza richiede comunque un periodo di ripresa. In questo momento storico, e in questo secolo, è tutto talmente veloce e consecutivo che anche la ripresa da un trauma deve esserlo.

Per capire cosa significa diventare antifragili dobbiamo partire dal principio, dalla definizione di antifragilità.

Cosa significa antifragilità?

Un materiale, di qualunque tipo esso sia, possiede un punto di rottura. Applicando una forza continua e costante sul materiale, esso resiste fino ad un certo punto, dopo il quale o si deforma o si rompe. Se si deforma le strade sono due: o rimane così, o torna all’aspetto originale (almeno all’apparenza, altrimenti esisterebbe la macchina del tempo). Se mantiene la deformazione si parla della famosa resilienza.

Ma se il materiale si rompe? In tal caso si parla di fragilità, quindi di un comportamento inevitabile e irreversibile che comporta un cambiamento. E se quella rottura fosse l’opportunità per costruire qualcosa di nuovo? Per reiventarsi magari in un’altra forma?

L’antifragilità è la capacità di alcuni sistemi di migliorare di fronte alle avversità: fattori di stress, cambiamenti, rotture; tutto ciò che mina la stabilità di un sistema, è un’opportunità per rafforzarlo. Diventare antifragili significa abbracciare i fattori di disturbo e adattarsi al nuovo contesto; l’antifragile non si abbatte di fronte alle difficoltà ma reagisce per farle proprie o meglio ancora per vincerle.

Per usare una metafora chimica, “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”! È questo il senso e il significato dell’antifragilità: l’universo è programmato per trasformarsi, noi lo siamo altrettanto.

Parola d’ordine: trasformazione

Rimanendo ben distanti dal concetto di resilienza, diventare antifragili significa fare di un evento negativo un’occasione. La resilienza abbraccia il danno, rende più forti al ripresentarsi del problema, ma non lo evita. L’antifragilità evita il problema, anzi evita il danno.

È questo il concetto di trasformazione: se un determinato atteggiamento porta sempre a risultati sbagliati, va evitato o modificato.

Chi impara ad essere antifragile non ricade sempre nelle stesse logiche avverse; impara dall’esperienza, e si rende pronto a reagire ancor prima che la difficoltà si presenti. L’antifragile è un passo avanti alle sue reazioni istintive, in ogni difficoltà agisce senza aspettare passivamente l’arrivo del colpo.

Come diventare antifragili

Quindi, come si diventa antifragili?

Innanzitutto imparando ad accettare l’incertezza e il caos; un concetto fondamentale per capire cosa significa diventare antifragili. Non è dato sapere cosa accadrà domani, ma qualunque cosa sia è parte di un’esperienza più lunga del singolo momento. L’antifragile abbraccia queste condizioni, le fa proprie e ne trae insegnamento e vantaggio.

Pensiamo alle grandi rivoluzioni, dalle quali sono nate grandi opportunità. Un sistema antifragile agisce proprio così, prospera nelle avversità e fa delle debolezze un punto di forza. Diventare antifragili significa imparare a “fare” piuttosto che a pensare.

Qualcosa che viene definito “fragile” viene maneggiato con cura, preservato da urti e scossoni per evitare che si rompa. In effetti nel caso di un oggetto in vetro questa attenzione ha senso, ma nel caso di un essere umano?

La fragilità è insita in ognuno di noi, a volte manifesta e lampante, altre volte mascherata sotto forma di robustezza; ma la robustezza non basta. Citando la fisica, l’antifragilità oppone una forza uguale e contraria alle pressioni della vita.

Antifragilità è tutto quello che, da fattore di disturbo, si trasforma in punto di forza. Far proprio questo atteggiamento però, non è così semplice: non siamo abituati a fare delle avversità una forza. Non riusciamo ad immaginarci migliori dopo un urto particolarmente forte della vita; figuriamoci di fronte ad un’ondata di urti, come è capitato a tutti nell’anno passato. Come si può comprendere l’antifragilità in un tempo che non risparmia scossoni?

Diventare antifragili: una preparazione adeguata

Innanzitutto bisogna arrivare preparati. È un po’ come preparare un esame che si è provato più volte: se i tentativi sono stati più di uno, ci vuole una preparazione migliore. Questo non significa passare la vita ad aspettare una difficoltà; piuttosto imparare ad applicare maggiore risolutezza.

Soprattutto nelle piccole cose di tutti i giorni, imparare ad essere più risoluti assicura una maggiore velocità nella risoluzione dei problemi. Non è da poco, soprattutto considerando quanto detto fino ad ora. Per diventare antifragili, mostrare più prontezza nell’affrontare situazioni problematiche è fondamentale.

Come già detto non è possibile sapere cosa accadrà nell’immediato e prossimo futuro; al contrario è possibile mantenere grande lucidità, soprattutto nelle situazioni in cui l’istinto suggerisce tutt’altro.

Antifragilità e rischio

Anche imparare a calcolare i rischi, e se possibile ad evitarli, fa parte del comprendere cosa significa diventare antifragili. Il rischio può essere motore delle più grandi imprese, ma deve essere misurato.

Un accorgimento da adottare per diventare antifragili, è quello di imparare a dosare il rischio; non si tratta assolutamente di sfidare la sorte, tutt’altro! L’antifragile osa ma razionalmente! Come calcola il rischio, calcola anche quanto debba osare, si mantiene sempre in equilibrio tra il pensare e l’agire.

Diventare antifragile significa riuscire con facilità, grazie proprio alla preparazione di cui dicevamo prima. Chi diventa antifragile trova il tempo per preparare ogni sua mossa, sa che per essere immune al danno deve preparare se stesso all’urto. Rafforzarsi si, ma anche imparare a difendersi; rispondere ad ogni stoccata con efficacia e prontezza, che sia per attaccare o per difendersi.

Qualche consiglio per diventare antifragili

Investire su se stessi è un ottimo inizio per diventare antifragili. I tempi “morti” andrebbero riempiti con la formazione: corsi, approfondimenti, aggiornamenti; tutto quello che incentiva la formazione e la preparazione, è ben accetto per capire cosa significa diventare antifragili!

Una buona preparazione è un investimento, qualcosa che rimane e che assicura ad ognuno la capacità di reagire in ogni situazione. Non potremo mai sapere tutto, ma accumulare esperienze e sapere ci garantisce una marcia in più in ogni situazione.

È un po’ come avere sempre un piano B; una certezza che nella difficoltà ci fa dire ” Ok, ho ancora un’altra possibilità”! Chi diventa antifragile difficilmente si arrende o “molla”, cambia strada ma raggiunge comunque l’obiettivo. Come fa? Semplificandosi il percorso, operando delle scelte che gli consentano di raggiungere i suoi obiettivi senza sorprese e scossoni.

In pratica, per diventare antifragili, bisogna capire che non sempre l’obiettivo migliore è quello giusto; se per quell’obiettivo dobbiamo mettere in campo di più di quello che possiamo dare, vuol dire che non è adatto a noi e che probabilmente non ci regalerà le giuste soddisfazioni.

Impariamo a gestire prima i piccoli passi, e poi le lunghe corse; allenandoci a conseguire piccoli traguardi, al momento di vedere quelli grandi avremo meno difficoltà, e maggiori possibilità di farcela. In questo modo verrà automatico capire cosa significa diventare antifragili!

 

Federica Benedetti

Digital designer and brand curator con la passione per storia, funzionamento e riproduzione (a mano libera, su carta e in digitale) di tutto ciò che osservo. Prediligo il lavoro in team e sono sempre bendisposta al confronto di idee dal quale traggo ispirazione e insegnamento. Ho lavorato e lavoro da anni a contatto con il pubblico e mi auguro di poter continuare a comunicare agli altri le mie idee, non solo a parole ma con l’illustrazione, la fotomanipolazione, la post-produzione e tutte le tecniche rappresentative che approfondirò. Vorrei anche essere un ingegnere, ma questa è un'altra bio.

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