Crescita personale

Come sfruttare il tempo quando mi annoio

La noia può essere il tuo peggior nemico, ma anche un'occasione per praticare attività che non pensavi di fare. Oggi proveremo a rispondere ad una domanda molto semplice, come sfruttare il tempo quando mi annoio e non so cosa fare; vedrai che sarà interessante scoprire come il tempo più produttivo è proprio quello in cui rischiavi di annoiarti.

Diciamocelo: quando non abbiamo nulla da fare ci annoiamo. Escludendo i momenti di riposo, o di meritato sollazzo, stare “con le mani in mano” può essere frustrante; senza contare che spesso, poi, ci ritroviamo a dire “se l’avessi fatto prima”! Ma allora come sfruttare il tempo quando mi annoio e non so cosa fare?

Sono tante le situazioni in cui ci si può sentire annoiati: a casa, a lavoro, nei luoghi di studio; come esseri viventi, abbiamo un’empatia innata con il tempo “dinamico”, ma tendiamo a rifiutare quello “statico”. Vediamo come ottimizzare gli stalli temporali, evitando abilmente di cadere nella noia.

Perché sfruttare il tempo quando mi annoio?

Perché un conto è il tempo di riposo, un conto è quello in cui ci si annoia. La noia è uno stato d’animo, una condizione psicologica legata alla mancanza di azione provvisoria o definitiva. La durata dipende da noi e dalla reazione che abbiamo a determinati stimoli esterni. Se la noia arriva mentre stiamo studiando, probabilmente dipende dall’interesse che abbiamo per quella materia; non ci annoiamo quando facciamo cose che ci rispecchiano, o ad esempio quando ci divertiamo!

Non diremmo mai “mi annoio a morte” mentre svolgiamo le nostre attività preferite, piuttosto lo faremmo quando il dovere è molto lontano dal piacere. Ecco che l’azione stessa da compiere diventa fondamentale: per sfruttare bene il tempo quando ci annoiamo dobbiamo fare qualcosa che ci soddisfi. A maggior ragione se la noia arriva durante il dovere.

Come sfruttare il tempo quando mi annoio a casa

A casa la noia può essere particolarmente fastidiosa, ma anche facile da superare. L’ambiente domestico offre sempre qualcosa da fare: pulire e riordinare ad esempio, o magari sistemare quel ripiano che non guardiamo da un po’. In casa le cose da fare non mancano mai, basta solo guardarsi intorno; in caso non ci siano questioni domestiche in sospeso, si può sfruttare il tempo cucinando o magari leggendo un libro.

Una delle occupazioni più produttive in caso di noia, è quella di approfondire o alimentare una curiosità culturale. Un’altra ottima alternativa sono i corsi online o i webinar divulgativi: richiedono un dispositivo, una connessione internet e un po’ di buona volontà. Un modo sicuramente produttivo per sfruttare il tempo quando mi annoio.

E se non abbiamo abbastanza “tempo libero” da sfruttare, un’idea per non annoiarsi può essere quella di fare giardinaggio, o di curare un piccolo angolo verde in casa o sul terrazzo. Non è indispensabile avere il pollice verde, basta un po’ di pazienza e liberare la creatività. Altre idee? Fitness, Knitting (fare la maglia, un’attività che stimola rilassamento e creatività), tingere tessuti e decorare mobili: sono tutte attività che possiamo svolgere in casa per sfruttare il tempo quando ci annoiamo.

Mi annoio a lavoro

Il discorso cambia leggermente se la noia sopraggiunge a lavoro. Annoiarsi a lavoro è peggio che in altre situazioni, perché non abbiamo la possibilità di divagare più di tanto. Un momento di noia durante la giornata può capitare, ma come può diventare un momento produttivo?

Innanzitutto proviamo a variare l’ordine in cui svolgiamo i nostri compiti: una variazione delle abitudini è sempre un buon modo per rivitalizzare l’attività. I tempi di svolgimento potrebbero variare, così come la nostra risposta alle sollecitazioni; quello che prima ci creava noia, fatto in un momento diverso della giornata, potrebbe addirittura risultarci piacevole.

Un altro modo per non annoiarci a lavoro è aiutare i colleghi con le loro attività. Oltre ad essere un gesto estremamente altruistico ed apprezzabile, ci permette di confrontarci con i colleghi e di contribuire al lavoro collettivo. Inoltre, nella vita e sul lavoro, non si smette mai di imparare: quale momento migliore per sfruttare il tempo in cui mi annoio e non so cosa fare?

E se volessi sgranchirmi le gambe oltre alle idee? Perché no, ogni attività costruttiva è la benvenuta nei momenti noiosi. Per il corpo muoviamo le gambe, le caviglie, i polsi; i movimenti sono piccoli, nulla di esagerato e impegnativo. Per la mente invece possiamo impegnarci ad imparare una lingua, o ad approfondire argomenti che ci risultano ostici. Ovviamente siamo pur sempre sul luogo di lavoro, senza esagerare possiamo impegnare il tempo anche programmando le nostre attività familiari, inclusa una bella vacanza.

Un occhio di riguardo all’ambiente di lavoro: lo spazio intorno a noi deve stimolarci e rassicurarci. Personalizzare la postazione con foto, piccoli oggetti familiari, o altri oggetti che ci piacciono è fondamentale: divagheremo meglio con la mente, soprattutto in quelle piccole pause necessarie per chi lavora al pc.

E se mi annoio a studiare?

Un capitolo a parte merita la noia nello studio. Come già accennato, se il momento di noia arriva durante lo studio, questa è sintomo di un processo più profondo. Alcune materie ci sono congeniali altre meno: questo vale per gli studenti di qualsiasi età e grado, ma per i più piccoli può essere molto controproducente.

Nell’età scolare l’apprendimento è notoriamente più noioso: non si è consapevoli di quanto quelle nozioni saranno utili, ed è quindi più facile sentirsi annoiati. Una buona soluzione può essere alternare le materie o gli argomenti stessi, variarli e mescolarli un po’ fa sempre bene.

Anche nello studio ambiente e posizione giocano un ruolo fondamentale: la zona studio deve farci sentire a nostro agio e rispecchiare le nostre abitudini. C’è chi non rinuncia ad un portapenne, o anche chi mette vicino caramelle e dolciumi; sono tutti stimoli positivi per la mente, che di conseguenza è più invogliata a produrre. Non si studia sdraiati, o meglio non fa bene! La posizione troppo comoda favorisce eccessivo rilassamento, noia e infine sonno; dormire non è di certo il modo migliore per sfruttare il tempo quando mi annoio, a meno che non faccio, e non fai, parte della categoria citata nel paragrafo successivo.

Se sono uno studente universitario?

Gli studenti universitari però sono quelli più soggetti alla noia: crescendo, soprattutto se non abbiamo un metodo di studio, la nostra attenzione sfugge più facilmente. Quando ci imbattiamo in materie più ostiche, lo studio risulta difficile e incostante: è richiesto un impegno diverso anche in termini di approfondimento, ma è proprio questo che ci viene in aiuto. Approfondire un argomento aiuta a comprendere meglio la materia, e ad allargare il bagaglio proprio di conoscenze. Leggere qualcosa di diverso, ma di attinente a ciò che si sta studiando, permette di rilassare un po’ la mente per improntarla all’apprendimento successivo. Insomma un processo che si autoalimenta.

Gli studenti universitari, tra l’altro, sono incastrati con le lezioni per buona parte della giornata: questo comporta il relegare lo studio a momenti successivi, spesso notturni. Come combattere la noia della sera, quella per cui si può solo andare a dormire? Ponendoci degli obiettivi e cercando di rispettarli: obiettivi umani è ovvio! Non si imparano 100 pagine in 3 ore, a maggior ragione se la materia è noiosa. Meglio stabilirne un numero minore che però venga rispettato. Occhio a trovare il momento giusto da dedicare allo studio: non tutti siamo propensi alla notte, ma sacrificare qualche ora la sera si può fare tranquillamente.

 

Federica Benedetti

Digital designer and brand curator con la passione per storia, funzionamento e riproduzione (a mano libera, su carta e in digitale) di tutto ciò che osservo. Prediligo il lavoro in team e sono sempre bendisposta al confronto di idee dal quale traggo ispirazione e insegnamento. Ho lavorato e lavoro da anni a contatto con il pubblico e mi auguro di poter continuare a comunicare agli altri le mie idee, non solo a parole ma con l’illustrazione, la fotomanipolazione, la post-produzione e tutte le tecniche rappresentative che approfondirò. Vorrei anche essere un ingegnere, ma questa è un'altra bio.

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